Cybersicurezza e diritti
Impresa
Cybersicurezza per le Imprese
La sicurezza informatica rappresenta una priorità crescente per le micro-imprese e le PMI, essendo fondamentale per garantire la resilienza contro le minacce digitali e proteggere il valore strategico delle informazioni aziendali.
Questa sezione offre una panoramica chiara e dettagliata su incentivi e misure di supporto disponibili per potenziare la cybersecurity e favorire l’innovazione tecnologica.
Approfondimenti
Quali aiuti finanziari e misure sono disponibili per migliorare la sicurezza informatica delle micro-imprese e delle PMI?
La cybersecurity rientra tra le tecnologie abilitanti del Piano Nazionale Transizione 4.0 pertanto, le imprese che intendano proteggere il proprio sistema informativo, potranno adottare soluzioni di cybersecurity avvalendosi dei crediti d’imposta previsti dal Piano stesso. In questo quadro si prevedono diverse forme di incentivo tramite leva fiscale.
Quali sono i possibili incentivi per l’acquisto di beni immateriali 4.0?
Si prevede un credito di imposta pari al 15% del costo per l’anno 2024, al 10% del costo per l’anno 2025 in relazione a molteplici beni strumentali immateriali, ivi compresi quelli rientranti nel concetto di cybersecurity. Si prevede comunque un limite massimo di costi ammissibili pari ad 1 milione di euro.
Si tratta in particolare di software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la protezione di reti, dati, programmi, macchine e impianti da attacchi, danni e accessi non autorizzati (cybersecurity).
Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo di tali beni mediante soluzioni con risorse di calcolo condivise e connesse (cosiddette “di cloud computing”), per la quota imputabile per competenza.
Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno dell’anno successivo a condizione che entro la data del 31 dicembre dell’anno in corso il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Cfr. articolo 1, commi 1051-1063 e 1065 l. 30/12/2020, n. 178; allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Come può essere usato il credito?
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni.
Quali obblighi a carico delle imprese?
Le imprese sono tenute a produrre una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche richieste dalla normativa e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Le imprese sono tenute a comunicare preventivamente, in via telematica, l’ammontare complessivo degli investimenti che intendono effettuare a decorrere dal 29 maggio 2024, la presunta ripartizione negli anni del credito e la relativa fruizione. La comunicazione è aggiornata al completamento degli investimenti ammessi.
Quali sono le altre misure di intervento diretto?
Si tratta di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575% per gli investimenti 4.0 (nel cui novero rientrano quelli previsti in materia di cybersecurity).
È erogato all’impresa beneficiaria in un’unica soluzione per importi fino ad € 200.000,00.
Per le PMI impegnate in processi di capitalizzazione che intendono realizzare un programma di investimento, è previsto un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 5% per le micro e piccole imprese e del 3,575% per le medie imprese.
Sono contributi cumulabili con il credito di imposta per investimenti in beni strumentali 4.0?
Si, in quanto – secondo FAQ del MIMIT – il credito di imposta non costituisce un aiuto di Stato e, come tale, non soggiace ai limiti in materia di cumulo previsti dalla disciplina c.d. “Nuova Sabatini”, fermo restando quanto previsto dalla normativa del predetto credito di imposta all’art. 1, co. 192, della l. n. 160/2019, secondo cui tale credito «è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, […], non porti al superamento del costo sostenuto».
Quali sono i possibili incentivi in materia di cybersecurity?
Non è più attiva la misura relativo al credito di imposta per formazione 4.0, concernenti attività formative anche in materia di cybersecurity in misura pari: (i) al 70% delle spese ammissibili (fino a un massimo annuo di € 300.000) in favore di piccole imprese, purché le attività formative siano erogate da soggetti certificati da apposito decreto ministeriale; (ii) al 50% delle spese ammissibili (fino a un limite annuo di € 250.000), sempre previo rispetto delle condizioni di certificazione; (iii) al 30% fino (ad un massimo di € 250.000) per le grandi imprese.
Sono previste misure similari?
Il Governo – con l’art. 38 del d.l. n. 19/2024 – ha finanziato un credito d’imposta (c.d. transizione 5.0) che dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 effettuano nuovi investimenti nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici. In questo particolare quadro, rientrano anche gli investimenti anche in beni immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa (allegato B, annesso alla l. n. 232/2016), in cui sono ricompresi anche «software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la protezione di reti, dati, programmi, macchine e impianti da attacchi, danni e accessi non autorizzati (cybersecurity)». Il beneficio spetta a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione, non inferiore al 3 per cento o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5 per cento.
Nell’ambito dei progetti di innovazione che consentano di combinare una riduzione dei consumi energetici con le misure di cybersecurity, sono anche agevolabili le spese per la formazione del personale, finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti ammessi e in ogni caso sino al massimo di € 300.000, a condizione che le attività formative siano erogate da soggetti esterni individuati con il decreto del MIMIT.
Quali sono i possibili incentivi per progetti di innovazione in materia di cybersecurity?
In che misura è consentito?
A partire dal 1° gennaio 2024, il credito d’imposta spetta in corrispondenza al 5% della relativa base di calcolo (da considerare al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili), entro la soglia massima di € 2 milioni, rapportato per ciascun anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a dodici mesi. Tale limite annuo sale ad € 4 milioni di euro (ragguagliato ad anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a dodici mesi), se si tratta di attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 (Cfr. art. 1, c. 201, l. n. 160/2019.
Quali obblighi per le imprese?
È necessaria una duplice comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy: unapreventiva recante l’ammontare complessivo degli investimenti che si intendono effettuare e la ripartizione del credito per la fruizione; una seconda comunicazione concernente il completamento degli investimenti.
Quali voci di spesa sono ammesse?
Si tratta di spese per personale (con maggiori benefici per assunzioni di infra-trentacinquenni qualificati), delle quote di ammortamento, dei canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e delle altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti; delle spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta.
Come può essere usato il credito?
È utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.
Quali forme di assistenza e di consulenza alle imprese?
Chi sono i centri di trasferimento tecnologico?
Si tratta di 50 centri (Centri di Competenza, Digital Innovation Hub, Punti di Innovazione Digitale e altri) incaricati dello sviluppo progettuale e dell’erogazione alle imprese di servizi tecnologici avanzati e di servizi innovativi di trasferimento tecnologico.
Chi sono i centri di competenza?
Sono partenariati pubblico-privati creati per lo svolgimento di attività di orientamento e formazione alle imprese su tematiche Industria 4.0 nonché di supporto nell’attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione, da parte delle imprese fruitrici, in particolare delle PMI, di nuovi prodotti, processi o servizi (o al loro miglioramento) tramite tecnologie avanzate in ambito Industria 4.0.
Cfr. art. 1 co. 115 L. 11 dicembre 2016 n. 232; Decreto 12 settembre 2017, n. 214
Chi è il CYBER 4.0 – Cybersecurity Competence Center?
Si tratta di un partenariato pubblico-privato molteplici attività ricollegate alla cybersecurity in termini di analisi tecnico-organizzative, preparazione per audit e supporto verso la certificazione su standard internazionali di cybersecurity (assessment), test di tecnologie, formazione, consulenza, supporto per agevolare l’accesso ai finanziamenti, progettazione dell’intervento di innovazione.
Cosa consente?
I centri di trasferimento tecnologico permettono di accedere a finanziamenti per spese connesse a consulenza e pianificazione (tecnologica, organizzativa e gestionale) per il miglioramento dei processi nel quadro Industria 4.0, in particolare nei confronti delle microimprese e delle PMI. Cfr. MIMIT Decreto ministeriale 31 maggio 2024; Decreto direttoriale 7 settembre 2023; Decreto ministeriale 10 marzo 2023; Decreto ministeriale 31 maggio 2024.
Cosa sono i voucher camerali?
Le Camere di commercio territoriali possono prevedere contributi a fondo perduto (voucher) in favore di microimprese e PMI per finanziare progetti che prevedono l’acquisto di beni e servizi anche nell’ambito della sicurezza informatica, quali quelli concernenti soluzioni di cyber security e business continuity (cyber exposure index, vulnerability assessment, penetration testing).
