Breviario: F
FATTORE UMANO
Il termine fattore umano si riferisce al ruolo che le dinamiche comportamentali e decisionali umane rivestono nell’ambito della sicurezza informatica. Nel settore della cybersicurezza, infatti, alla centralità della tecnologia deve necessariamente affiancarsi la responsabilità degli utenti nel suo concreto utilizzo. Le vulnerabilità legate al fattore umano - come l’utilizzo di password deboli, il clic imprudente su link dannosi o la condivisione inconsapevole di dati sensibili - possono facilmente essere sfruttate da attori malevoli.
Tuttavia, il fattore umano non è soltanto una fonte di rischio: se adeguatamente formato e sensibilizzato, può trasformarsi in una risorsa strategica per la sicurezza. Attraverso programmi di formazione mirati, campagne di awareness efficaci e la promozione di una solida cultura della cybersecurity, gli utenti possono diventare una vera e propria “linea di difesa”, contribuendo in modo attivo alla prevenzione degli attacchi e alla protezione delle risorse digitali. La cybersicurezza, dunque, non può affidarsi unicamente a soluzioni tecnologiche, ma richiede un costante investimento nella crescita della consapevolezza e delle competenze degli individui.
Per mitigare i rischi associati al fattore umano risulta indispensabile riconoscere come il dominio della sicurezza informatica non si limiti all’ambito puramente tecnico, ma richieda una consapevolezza proattiva ed una assunzione di responsabilità sui rischi connessi all’uso degli strumenti informatici.
Approfondimenti
Pietrangelo, La dimensione plurale della cybersicurezza: da potere invisibile a processo collaborativo, in Pietrangelo (a cura di), Lo Stato insicuro. Sicurezza e sorveglianza nella cyber società, sezione monografica della Rivista italiana di Informatica e Diritto, 2, 2024,13 ss.
Sotira, Il fattore umano nella cybersecurity: valori e strategie da costruire insieme, Franco Angeli, 2020
Corradini, Il fattore umano nella sicurezza informatica: il ruolo chiave della consapevolezza, in Rivista di Scienze dell'Educazione, 56(2), 2018